sergiomazzanti |
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| mmm... non mi convince il discorso sull'insegnante razzista. Così diciamo che lo stato non deve in nessun modo agevolare delle pratiche virtuose. E poi scusami, mica è l'insegnante che decide chi entra e chi non entra in classe! Ci stiamo perdendo un po' in discorsi ideologici. Quei 15 bambini extracomunitari ci sono. La questione è dove metterli. Attualmente ci sono scuole più aperte che hanno tanti extracomunitari dentro (più della media del quartiere) e altre meno aperte che ne hanno meno della media. Ci sono anche casi limite di scuole con nessun extracomunitario (per motivi ideologici) e altre con pochissimi italiani (sempre per motivi ideologici). Io dico soltanto: in un quartiere c'è il 20% di stranieri, cioè, mettiamo 1000 bambini stranieri e 4000 italiani. Attualmente potrebbero esserci tutti i 1000 in una scuola e zero nella altre 2: cioè in una scuola nessuno, e in un'altra molti più stranieri che italiani. Cioè tutte e 3 le scuole sarebbero profondamente diverse dalla realtà. Se ci sono 3 scuole, metterei il minimo di 10% e il massimo di 30% per scuola; al massimo avremmo 200 bambini in due scuole e gli altri 600 nella terza = un quadro veritiero della società, senza forzature.
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