RILANCIO ED IMPLEMENTAZIONE DI UNA POLITICA A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA

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casertano9
view post Posted on 11/8/2009, 09:43




RILANCIO ED IMPLEMENTAZIONE DI UNA POLITICA A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA

Nei miei 25 anni di attività di medico specialista in Psicologia Clinica e psicoterapeuta in vari ambiti (privato, clinico, scolastico e militare) ho avuto modo di constatare che la famiglia (la sua salute e la sua promozione) sia il fattore fondamentale per la qualità della vita dell’individuo e quindi dell’intera società.
Lavorando come psicoterapeuta, sono quotidianamente a contatto con le sofferenze che si determinano nell’individuo con una storia familiare disfunzionale. Riscontro tra l’altro che un sistema in cui il profitto a tutti i costi diventa un idolo a cui sacrificare tutto è uno dei responsabili di tali disfunzionalità e disgregazioni.
Lavorando inoltre come consulente in una clinica privata di riabilitazione osservo poi come (da parte di molte famiglie) vi sia una spiccata tendenza a non impegnarsi affatto per un salutare reintegro nel loro ambito degli anziani. Si trasforma così quella che dovrebbe essere una degenza in una lungodegenza che spesso si protrae fino alla morte in un ambiente certamente di ottimo livello logistico e medico ma inevitabilmente depressivo ed avvilente come quello di una clinica.
Altra cruciale questione è la scuola: “Circo, farsa, serraglio, manicomio, fumeria di oppio, riformatorio…” sono queste alcune definizioni che ho collezionato in questi ultimi anni ascoltando le descrizioni di tale istituzione da parte di alcuni insegnanti miei pazienti, amici o conoscenti; chi conosce questa realtà da vicino sa bene che non si tratta di esagerazioni.
La profonda crisi della famiglia e della scuola è inoltre testimoniata non solo da un aumento vertiginoso del consumo di sostanze stupefacenti, ma anche da un cospicuo aumento di reati commessi da minori.
Sulla base di tale brevissima analisi ritengo importantissimo immettere nel nostro programma socio sanitario un rilancio ed un potenziamento di una politica Regionale di sostegno della Famiglia
Tale politica si dovrebbe sostanziare attraverso l’attuazione di questi punti:


PROMOZIONE DEI FATTORI DI SALUTOGENESI E DI PREVENZIONE

L’offerta per chi decide di sposarsi e generare, di usufruire di Consulenze individuali, di coppia e di gruppo Prematrimoniali e Prenatali che preparino emozionalmente, spiritualmente ed intellettivamente a questo progetto.

•Condivisione guidata tra adolescenti sulle tematiche delle emozioni, sentimenti e vissuti nell’ambito delle relazioni d’amore con l’altro sesso.

•Un azione di prevenzione nei confronti della pratica abortiva.

•Un azione preventiva e di tutela psicologica e legale nei casi di abusi e violenze che avvengono all’interno della famiglia

•Un sostegno psicologico e materiale affinché l’anziano ed il disabile non siano allontanati dal nucleo famigliare per andare tristemente a spegnersi in luoghi senza anima né calore.

•Incentivazione e sostegno della possibilità da parte della famiglia di essere attiva compartecipe nelle scelte di formazione e di educazione tramite un rapporto vivo e scambievole con l’istituzione scolastica.

•Un servizio di orientamento scolastico e lavorativo

•Consulenze legali, finanziarie e commercialistiche al fine di:
 agevolare le coppie e le famiglie nell’acquisto della casa, nella formazione di aggregazioni quali cooperative abitative, condomini solidali, gruppi di acquisto etc.
 Tutela della donna lavoratrice verso qualsiasi genere di penalizzazione in seguito all’assenza dal lavoro nel periodo della gestazione ed in quello successivo alla nascita dei figli.
 Promozione della creazione di imprese a carattere familiare, le quali risultano essere (secondo studi sociologici, statistici ed economici) le più valide economicamente, le più durature ed un ulteriore elemento di coesione.

INTERVENTI IN SITUAZIONI CRITICHE

•Consulenze ed interventi concreti in grado di agevolare e sostenere le famiglie nelle sue scelte e nei suoi momenti di crisi quali: stato di povertà, adozioni, interruzioni di gravidanza, abusi sessuali, lo stato di grave malattia uno o più componenti della famiglia (tossicodipendenza, patologie psichiatriche, demenziali, neoplastiche etc)

 
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sergiomazzanti
view post Posted on 11/8/2009, 10:23




Ammetto che per carattere non sono molto sensibile al concetto di società basata sulla famiglia (anche per alcune mie posizioni ideologiche molto generali, che però non rientrano nelle competenze della regione, e forse neanche della legislazione).
Tuttavia il discorso di Michele, soprattutto sulle proposte concrete, mi trovo d'accordo praticamente su tutto.
Mi piace proprio la concretezza di individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni, soluzioni CONCRETE.
Un solo esempio: Nonostante io sia in linea di principio assolutamente contro il divieto per legge dell'aborto, per molte motivazioni, pratiche e ideali che non sto qui a dire (perchè non è la sede adatta), mi rendo perfettamente conto che l'aborto è una scelta difficilissima e le istituzioni dovrebbero creare le condizioni per evitarlo.
Quindi il discorso sulla "prevenzione" è ottimo, ci pone in una posizione di "buon senso", che rifiuta lo scontro "morale" tra "clericali" e "anticlericali" (su cui troppo spesso si polarizza, anzi si svia l'attenzione).
Quindi sono tendenzialmente d'accordo su tutte le proposte, che tra l'altro mi sembrano tutte rientrare nelle competenze della Regione.
Aggiungerei, proprio sull'aborto ma anche in generale, qualcosa sull'educazione sessuale, che secondo me fa parte pienamente di una politica seria di "prevenzione dell'aborto", oltre ad essere fondamentale anche per i temi "educazione" e "salute".

P.S. Anche "strutturalmente" questo testo mi sembra perfetto per come vedo il nostro futuro programma (per esigenze di sinteticità, accorcerei solo un po' l'introduzione, che tra l'altro mi sembra lo stesso Michele non intendeva come parte del programma).
 
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michelerpi
view post Posted on 11/8/2009, 11:52




Mammamia quanta carne al fuoco. Mi trovo in sintonia con Sergio sul discorso legato alla famiglia ma comunque mi sembrano tutte buonissime proposte. Bravo Mchele.
 
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casertano9
view post Posted on 11/8/2009, 11:52




D'accordo ovviamente per la educazione sessuale la quale però deve, a mio parere, essere intesa una questione (ai fini di una salutare visione globale della persona) non scotomizzata ma compresa nella "relazione d'amore" Quindi sostituirei la frase "Condivisione guidata tra adolescenti sulle tematiche delle emozioni, sentimenti e vissuti nell’ambito delle relazioni d’amore con l’altro sesso." con "Condivisione guidata tra adolescenti sulle tematiche emozionali, sentimentali, sessuali ed esistenziali nell’ambito delle relazioni d’amore con l’altro sesso."
Ovviamente, come ha intuito Sergio, l'introduzione è una presentazione ad uso interno dalla quale però si possono trarre brevissimi concetti per una introduzione programmatica

 
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sergiomazzanti
view post Posted on 11/8/2009, 12:02




Leggendo bene la proposta...
Starei molto attento a parlare di "relazioni d'amore CON L'ALTRO SESSO", rischiamo di essere discriminanti.
Non sconfinerei in temi etici generali, che non rientrano sicuramente nelle competenze regionali e che, secondo il mio parere, anche a livello nazionale dovrebbero essere toccati il meno possibile (per motivazioni che non è qui la sede per spiegare).
Cerchiamo formulazioni che non ci creino problemi inutili
Già un banalissimo "relazioni d'amore con il partner" risolverebbe il problema

P.S. Nella questione educazione sessuale. Va bene non "scotomizzarla" (ho imparato una parola nuova: "Rimuovere, occultare i ricordi più penosi o sgradevoli"), ma io non escluderei ANCHE la questione grettamente pratica (da inserire in un'altra sezione, perchè questo aspetto non rientra direttamente nel discorso di Michele I).
 
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casertano9
view post Posted on 11/8/2009, 12:27




e passi relazioni d'amore con il partner .....
 
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elena scopelliti
view post Posted on 26/9/2009, 21:20




ciao a tutti, condivido la proposta di Michele e ne avanzerei un altro paio:

- sostegno psicologico a poliziotti, carabinieri e forze dell'ordine in generale. Sono sottoposti a degli shock continui e non c'è nessuno che li aiuti a superarli. Oltretutto prendono stipendi così bassi che difficilmente si potrebbero permettere un medico privato.

- aumento dei finanziamenti ai consultori che tutelano le donne. Oltre all'attivazione di una serie di attività (come la distribuzione di brochure nelle scuole e nei quartieri disagiati) che informino le donne non solo sui metodi di contraccezione e si profilassi per le malattie sessuali, ma anche dei loro diritti. Per esempio non molte sanno che, una volta partorito in ospedale, possono non riconoscere il figlio.
 
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laura raduta
view post Posted on 11/10/2009, 15:22




uno spunto:
http://bambinonaturale.it/detail.asp?IDN=30385

Per molte coppie la possibilità di scelta al luogo della nascita è ancora un diritto astratto Attualmente in quasi tutte le regioni italiane non è garantita una reale libertà di scelta. Mentre il parto in ospedale è totalmente gratuito, l'assistenza extraospedaliera (domicilio e casa maternità) fornita da ostetriche libere professioniste qualificate, è ancora totalmente a carico di mamma e papà.

La Regione, attraverso la Asl di appartenenza, potrebbe erogare alla famiglia che decide di avere il bambino nella sua casa o in casa maternità l'equivalente del costo medio di una degenza ospedaliera di madre e neonato per il parto e puerperio fisiologico. In pratica, si tratterebbe di un semplice "spostamento di fondi", senza nessun tipo di aggravio per la spesa sanitaria già prevista per ogni nascita.

In questa situazione paradossale, esistono però delle eccezioni. Il parto extraospedaliero è infatti già stato riconosciuto da alcune Regioni come una legittima scelta. In Abruzzo, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino, Marche e Toscana, le coppie hanno diritto all'assistenza gratuita attraverso specifiche forme di rimborso che vengono erogate alle neo-mamme dopo il parto.

Ma qualcosa si sta muovendo. Grazie all'iniziativa spontanea di mamme e papà che hanno vissuto serenamente l'esperienza del parto in casa, sono nate alcune petizioni per chiedere il rimborso della nascita a domicilio. Per sottoscrivere la petizione per il rimborso nella Regione Lazio, potete cliccare al link www.firmiamo.it, mentre nel Veneto si può firmare all'indirizzo www.firmiamo.it.

Un caso eclatante è quello della Lombardia, dove le mamme devono pagare di tasca proprio il parto in casa nonostante il diritto a ottenere il rimborso dalle aziende sanitarie locali. La legge regionale dell'8 maggio 1987, al punto 16 infatti dichiara l'intento di "favorire la libertà di scelta da parte della donna partoriente circa i luoghi ove partorire e circa le modalità con cui tale evento debba svolgersi, perché la maternità possa essere vissuta, fin dall'inizio della gravidanza, come fatto naturale".

"Ad oggi in Lombardia nessuna mamma che abbia dato alla luce il proprio figlio a domicilio o in una casa maternità è mai riuscita ad ottenere il dovuto rimborso. Questo significa che, a differenza di quanto avviene in altre regioni italiane, la Sanità lombarda non ha mai dato attuazione alle disposizioni emanate, con il risultato di scoraggiare la libera scelta delle donne», ha denunciato Maria Teresa Vaccaro , avvocato e presidente del Movimento per la difesa del cittadino, la cui sezione provinciale ha sede a Gallarate.
da
Elisabetta Malvagna
 
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michelerpi
view post Posted on 12/10/2009, 09:01




Buon'idea...Non trovo la petizione per il Lazio...In compenso, già che c'ero, ho firmato quella intitolata "Berlusconi dimettiti"....Già è qualcosa no ?
 
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9 replies since 11/8/2009, 09:43   83 views
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