Lavoro e Previdenza, (programma nazionale PBC)

Sezione del "Progetto" di Per il Bene Comune Un programma di medio-lungo termine.
(per comodità espositiva ho inserito una numerazione assente nell'originale)



Punto 1: fuori dalle competenze della Regione, eliminare

Punto 2: Ok (specificare)

Punto 3: Ok, aggiungere disincentivi e multe o aumento multe

Punto 4: Ok

Punto 5: Ok (specificare)

Punto 6: Ok (da valutare)

Punto 7: Ok, controllare competenze della Regione

Punto 8: Ok, sostituire "comunali" con "regionali"

OK. Il punto 6 è il mgliore per me

Lavoro e previdenza

1 Abolizione della legge 30 (legge Biagi).
2 Lotta al lavoro nero.
3 Revisione delle normative per la sicurezza sui posti di lavoro, con l'introduzione di sgravi fiscali e contributi per le aziende che vanno oltre il rispetto della legislazione in materia.


Osservazioni sul punto 3:

riguardo al punto 3 le aziende andrebbero aiutate anche se solamente RISPETTANO LA LEGISLAZIONE IN MATERIA.
Servirebbero degli incentivi per quanto riguarda le spese di formazione degli addetti, le spese per dell'acquisto di DPI (Dispositivi Individuali di Protezione) e delle attrezzature di sicurezza.

Non basta il "bastone" ma serve anche la "carota"

Ancora oggi i carenti controlli sfavoriscono di fatto proprio le aziende che investono di più sulla sicurezza a vantaggio dei "pirati".
Inoltre dovrebbe cambiare la logica che guida gli ispettorati del lavoro nei cantieri. Dovrebbero fare meno sanzionamenti e più prevenzione. A che serve sanzionare se poi non si spiega il PERCHE' si sanziona?. Perchè non dare prima un chance all'azienda e poi, solo nel caso che non ottemperi velocemente alle richieste, passare alle sanzioni? MAnca anche una "scalarità" delle sanzioni. Non è possibile che spesso venga sanzionato in egual modo una negligenza formale, che non ha implicazioni dirette sulla sicurezza, rispetto ad una negligenza che può essere causa diretta di un incidente.
E' vero che la competenza nel settore è nazionale, però delle linee guida regionali possono stimolare un approccio migliore al problema da parte di tutte le parti in causa.
QUindi la regione deve divulgare la cultura della sicurezza nei riguardi dei datori di lavoro e degli operatori del settore con la creazione di corsi, convegni, pubblicazioni ad hoc.

Bisognerebbe approfondire la cosa per sviluppare adeguate soluzioni con eperti di sicurezza nel lavoro.

Piu' che alla sua abolizione mirerei all'adeguamento delle misure previdenziali alla legge in questione. Oltre ad un leggera modifica del tiro per fare in modo che un precario sia più "costoso" di un dipendente a tempo indeterminato. Vedi anche pt.5
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Per niente d'accordo: lavoro di cittadinanza, con conseguente reddito. Dallo zappare le aiuole dei parchi al controllare i parchimetri, al verificare se determinati servizi vengono erogati come si deve, ce ne stanno di lavori utili da fare.


Sostituzione dello stato alla caritas, magari aggiungendo al servizio anche qualche alloggio/dormitorio, e perchè non un dannato bagno pubblico unito a servizi di "reinserimento" e di "deposito degli effetti personali".

Per niente d'accordo: lavoro di cittadinanza, con conseguente reddito. Dallo zappare le aiuole dei parchi al controllare i parchimetri, al verificare se determinati servizi vengono erogati come si deve, ce ne stanno di lavori utili da fare.
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Posto così hai ragione.
In primo luogo, però il reddito di cittadinanza, se collocato in una diversa concezione dell'economia e della moneta, non è cosa così assurda.
In secondo luogo mi sembrano comunque due cose non in contrapposizione.
Il punto di cui sopra esprime il concetto che chiunque ha il diritto al minimo per vivere.
Tu sottolinei giustamente il diritto a un lavoro e soprattutto ad essere retribuiti per il proprio lavoro.
Io tra l'altro supererei il concetto di "reddito di cittadinanza", in un altro senso.
Ciascuno ha diritto non a un reddito, ma alle condizioni minime per vivere dignitosamente.
Meglio parlare di servizi che di soldi. I soldi sono uno strumento non l'obiettivo.

Perfettamente in sintonia.