sergiomazzanti |
|
| (bozza di proposta molto grezza e poco chiara in alcuni aspetti: l'aspetto che mi sembra più interessante è l'obbligo di adibire almeno il 20% delle nuove abitazioni ad edilizia popolare, che aiuta ad evitare i quartieri ghetto e il "mescolamento" di ricchi e poveri, con conseguenze sociali molto importanti; in generale, anche della percentuale minima per l'edilizia popolare, il criterio è SCORAGGIARE la costruzione di nuovi edifici, con condizioni minime che vadano a vantaggio della collettività. L'ultimo punto è poco chiaro: il concetto è che la licenza alla costruzione viene data a certe condizioni, che non vengono spesso rispettate e vengono poi sanate con condoni e nuovi accordi, solitamente molto più vantaggiosi per i costruttori che non quelli originari)
Piano regolatore regionale per l'urbanistica:
- Riqualificazione e tutela del territorio - Stop alla cementificazione selvaggia e alla creazione di quartieri dormitorio - Incentivi per la ristrutturazione di edifici esistenti e disincentivi per la costruzione di nuovi edifici - Requisizione e utilizzo appartamenti sfitti da più di 5 anni, di proprietà di Banche, Enti ed Assicurazioni. - Aumento sensibile delle imposte per gli appartamenti sfitti - Criteri rigidi improrogabili per la costruzione di nuovi edifici: a) Garantire che le nuove zone edificate siano dotate di strutture e servizi adeguati (negozi, trasporto pubblico, zone verdi, ecc.) b) Adibire almeno il 20% delle nuove abitazioni a edilizia popolare c) Subordinamento alla richiesta reale di edifici: dimostrare di avere al momento dell'inizio della costruzione già almeno il 50% di acquirenti - Ripristino delle condizioni originarie per l'edificazione di nuove aree
P.S. Le due persone del Comitato Civico Entroterra Tredici che abbiamo incontrato si occupano di urbanistica. Chiederei a loro di occuparsi di questo aspetto del programma (sono abbastanza sicuro che lo farebbero volentieri)
|
| |