COSTELLAZIONE DELLA £IRA, PRESENTAZIONE

« Older   Newer »
  Share  
veientefurente
view post Posted on 27/10/2009, 21:40




PRESENTAZIONE

“COSTELLAZIONE DELLA £IRA”
è un associazione tra persone che perseguono l’idea di creare spazi economici alternativi, e un sistema economico che scientemente produce povertà ed emarginazione sociale, avendo come obiettivo prioritario di migliorare la qualità ed equità di trattamento dei cittadini in quanto a giustizia, economia, solidarietà.

“COSTELLAZIONE DELLA £IRA” opera per la costruzione e la diffusione di uno strumento di valenza sociale ed economica, di intervento sul territorio/ambiente/patrimonio collettivo, ed al tempo stesso soggettivo, personale ed inalienabile, quale il diritto di signoraggio, capace di favorire la nascita di una rete davvero “sociale” nel cui ambito sia possibile effettuare scambi fuori dalle solite logiche speculative attualmente operanti in Italia e nel resto del mondo.

La comunità/associazione, partecipante al circuito “COSTELLAZIONE DELLA £IRA”, che utilizzerà questo strumento (LA CAMBIALE SOCIALE) per gli scambi effettuati all’interno dei vari gruppi, permetterà ai soci di riappropriarsi del diritto di signoraggio e quindi di poter emettere direttamente ad ogni socio, volta per volta, momento per momento (a seconda delle necessità) una quota di “CAMBIALI” designata, creando la moneta di cui avrà bisogno.

Gli scenari economici attuali, infatti, concorrono ad impoverire e demonetizzare le economie locali e i portafogli della gente le cui ricchezze vengono “CONFISCATE” dall’economia globalizzata, grazie anche alla grande distribuzione nonché dal sistema bancario e finanziario e soprattutto con il fattivo, partecipe e colposo concorso dei vari governanti di ogni colore politico che si sono avvicendati in particolare nel corso degli ultimi decenni.

Entrando un po’ di più nel dettaglio, possiamo sottolineare che “COSTELLAZIONE DELLA £IRA” studia e affronta gli effetti prodotti dalla globalizzazione commerciale e finanziaria, dal particolarmente drammatico e subdolo fenomeno della demonetizzazione dei mercati e dei portafogli dei cittadini, scientemente attuato dall’attuale sistema finanziario fondato sull’emissione monetaria privatizzata e monopolizzata dal sistema bancario, nonché dal rastrellamento sul mercato di tutto il denaro possibile per portare avanti la vendita di titoli inventati, fasulli, inesistenti, tossici, cosa che finalmente sta volgendo, anche se drammaticamente, a termine.

Quindi, rammentando e facendo tesoro di quanto sostenuto da famosi ricercatori passati e presenti quali, Silvio Gesell, Karl Marx, Louis Even, Ezra Pound, Giacinto Auriti, Bruno Tarquini, Marco Della Luna, e le esperienze simili alla nostra sviluppate negli ultimi decenni, “COSTELLAZIONE DELLA £IRA” ha potuto rintracciare sia l’origine delle ragioni che individuare gli effetti anti-sociali che vengono scaricati indistintamente sui cittadini, imprese, aziende, amministrazioni pubbliche, governi nazionali.

Le strategia su cui si fonda la nostra azione è la Riappropriazione della proprietà della moneta in capo al cittadino all’atto della sua creazione ed emissione, il resto è consequenziale;

Gli effetti della situazione attuale sono :

- i soldi non sono mai sufficienti per vivere, chiudere correttamente un bilancio economico;

- è sempre più difficile trovare acquirenti per merci e servizi spesso già disponibili o che lo potrebbero diventare agevolmente.

Il principale motivo è che la MONETA proviene sempre da una banca deve essere restituiti alla stessa ma maggiorati della quota interessi, …… per pagare i quali la relativa moneta non viene mai creata, non c’è, per cui è di fatto impossibile pagare gli interessi, salvo andare a rubare i soldi di qualcun’altro.

Motivo per cui la società, lo Stato, il sistema economico fin dalla radice ingiusto nel suo insieme, perché costringe chi opera al suo interno a comprimere i giusti guadagni delle classi socialmente/economicamente più deboli sempre minori retribuzioni per ridurre i costi di produzione e quindi ottenere quel maggior utile economico necessario a pagare le quote degli interessi, o anche ad instaurare insane pratiche competitive tendenti alla massimizzazione dei profitti anche a discapito dell’ambiente e della dignità umana, del territorio e mercificando ogni aspetto della vita umana, animale, vegetale, al solo scopo di scaricare il proprio debito su qualcun altro.

“COSTELLAZIONE DELLA £IRA” a questo riguardo propone una alternativa finalizzata ad aumentare il potere di acquisto dei partecipanti senza creare ulteriore debito, e senza ridurre i relativi ricavi di chi vende e/o produce, a facilitare l’incontro della domanda di merci e servizi attualmente inespressa, ad agevolare lo scambio di eccedenze produttive invendute tra le diverse comunità partecipanti.

Il punti fondamentali del progetto sono:

- costituire sul territorio quante più “SISTEMI” possibili, affiliati a “COSTELLAZIONE DELLA £IRA”

- ogni “SISTEMA” avvia un proprio circuito di economia locale, e partecipa a quello regionale, nazionale e solidale al quale possono, su base volontaria e convenzionale, partecipare tutti i cittadini residenti nella zona di operatività;

- ogni iscritto entrando nell’associazione ottiene il riconoscimento del diritto di signoraggio e l’autorizzazione ad emettere di “CAMBIALI SOCIALI” in quantità identica per tutti;

- le “CAMBIALI SOCIALI” sono reperite personalmente dall’emittente nelle rivendite di valori bollati e si possono spendere presso i soci che hanno dichiarato la disponibilità all’accettazione ed al rischio di impresa, secondo le modalità del regolamento di emissione ed accettazione;

- chi accetta le “CAMBIALI SOCIALI” può a sua volta spenderle presso gli altri accettatori (produttori, aziende, commercianti, professionisti, artigiani, lavoratori, ...) iscritti alla stesso “SISTEMA” o a qualunque altro presente in Italia.

Per gli ulteriori necessari dettagli si rimanda alla lettura del “Regolamento di Gestione Operativa”, disponibile sul sito dell’associazione e che ogni “SISTEMA” affiliato si impegna legalmente a rispettare.

Va evidenziato per ultimo, ma assolutamente primo, che l’applicazione pratica di questo progetto, tendente a risolvere il problema che la rapina bancaria comportava fino ad ora alla comunità partecipante e soprattutto il vantaggio sociale dell’abbattimento graduale dell’indebitamento verso le banche e quindi un rallentamento della tensione spasmodica della ricerca del guadagno a tutti i costi, anche contro la morale e le leggi.


“COSTELLAZIONE DELLLA £IRA”




ARMA LETALE ……… LA “CAMBIALE”,
utilizzata legalmente, legittimamente ……. in modo inusuale,
un ritorno alle origini, CI SALVERA’
Di Veientefurente alias Orazio Fergnani

Qualche tempo fa avevo esaminato l’ipotesi e messo a punto una strategia per utilizzare gli assegni bancari come arma per in parte scardinare il complotto messo in atto dalle banche a svantaggio di tutti i cittadini e dello Stato.

Nella mia continua ricerca e analisi per utilizzare uno strumento appropriato in difesa dei diritti dei cittadini, a forza di pensare e vagliare tutte le possibili ipotesi, ho identificato uno strumento che è da secoli sotto gli occhi di tutti e però negli ultimi anni particolarmente desueto, e che adoprato sopra le righe diventerà immancabilmente un’ariete di sfondamento e contemporaneamente un cavallo di razza che sarà corazzato in maniera inossidabile, irreprensibile, inattaccabile a qualunque reazione e controffensiva. Ma vediamo la ………….

SITUAZIONE ATTUALE

Le famiglie continuano ad indebitarsi attraverso i prestiti personali.

Gli ultimi dati Assofin relativi al 2008 indicano che la crescita è continua +1,4 % rispetto al 2007, anche se nell’ ultimo trimestre si è registrata una lieve diminuzione (-0,3%) rispetto allo stesso trimestre del 2007. Il valore complessivo erogato è pari a circa 60,7 miliardi di euro, corrispondenti a oltre 98,9 milioni di operazioni finanziate tra prestiti personali finalizzati e non, carte di credito e cessione del quinto dello stipendio. Quest’ ultima continua a crescere (+39%), seguono i prestiti personali (+ 11,7%) e carta di credito (+7,2%). Diminuisce la percentuale dei prestiti finalizzati (-12,7%), trainati dall’ andamento negativo del settore motocicli (-18,7%) e auto nuova (-14,4%). Sono aumentate le consistenze che hanno superato i 109 miliardi di euro +12,4% rispetto all’ anno precedente.

E siccome tutta l’economia, dal commercio, alla produzione, all’agricoltura ristagna per mancanza di moneta e di liquidità in generale, la nostra intenzione è di ridare la disponibilità di capacità di acquisto ai cittadini.

Infatti il problema che affligge l’economia non è la carenza di beni/prodotti/servizi a disposizione di cittadini, ma la carenza di denaro per acquistarli. Tanto che i magazzini, i negozi, i depositi dei grossisti, i piazzali dei produttori traboccano di ogni mercanzia, ma queste rimangono invendute per l’impossibilità dei cittadini/consumatori di comprarli.

Questa incapacità di acquisto ha molte ragioni, motivi, concause, fattori. Alcuni più noti, altri meno, ma tutti hanno contribuito a drenare nei decenni, e particolarmente nell’ultimo, denaro liquido, e non, dalla sua specifica vocazione di strumento di scambio di valore sul mercato dei beni al consumo più o meno a lungo termine, e questa emorragia ha determinato l’attuale situazione di collasso della circolazione dei beni e di quanto ne consegue.

Lascio ad altri più esperti e capaci di me di analizzare nei dettagli quanto è successo in questi ultimi anni e quanto è stato cagionato da un fattore piuttosto che da un altro, quello che conta è che adesso la situazione comunque stà in questi termini.

Ora si tratta di trovare soluzioni, e alla svelta, altrimenti rischiamo che mentre decidiamo la cura più adatta da adottare nel frattempo il malato ci decede.


LA SOLUZIONE

Secondo il nostro modesto parere, prima di intraprendere percorsi senz’altro virtuosi, ma al momento troppo lungimiranti e palesemente utopistici, occorre intanto tamponare le emorragie e cercare di far riprendere il “malato”, dopodiché, e/o nel contempo, si potrà iniziare un percorso di impostazione di una società/cultura/politica/economia più orizzontalistica, democratica, partecipativa, distribuita, estensiva e quant’altro per rendere i rapporti fra individui più umani, più cordiali, più solidali, altruistici, etc., etc..

Quindi semplicemente, viste le leggi dello Stato e le Direttive della Comunità Europea attualmente vigenti, che impediscono in modi più o meno legali e legittimi, emissione di monete che abbiano una qualche valenza in termini di volumi e di dimensioni nel contesto locale e nazionale, abbiamo escogitato una “trovata”.

LA “TROVATA”

Nel senso che non abbiamo inventato niente, lo strumento già esisteva, sotto varie forme da almeno un migliaio di anni, ed è stato usato in varie epoche sotto varie denominazioni, accezioni, metodi, procedure, ma ogni volta se ne perdeva una parte o più parti degli usi e concetti per cui si era istituzionalizzato.

Noi abbiamo rivangato alcune modalità d’uso di cui si era persa memoria, o altrimenti abbiamo esaminato, definito, circoscritto, ed infine escogitato alcune chiavi di lettura legittime e legali, ma o desuete o mai percorse, per cui ora possiamo presentare questa “TROVATA/STRUMENTO” sotto una rispolverata, nuova, alternativa ed inedita veste.

Questa “TROVATA/STRUMENTO” la conoscono tutti e sono quasi certo tutti gli imprenditori nel corso della loro vita l’hanno adoperata, si chiama “CAMBIALE”, abbiamo scelto di utilizzarla anche perché, non da ultimo, il cittadino comune e l’imprenditore, in generale, non accettano volentieri le innovazioni che sconvolgono la quiete delle loro abitudini, e sotto l’aspetto epidermico, esteriore, la CAMBIALE è uno strumento noto, pure se ufficialmente piuttosto disprezzato dall’opinione comune.

Secondo l’opinione più corrente le «lettere di cambio» o «cambiali» furono un’invenzione italiana del Medioevo, allo scopo di rendere più facile ed agevole la circolazione del denaro.
La più antica cambiale che si conosca risale al lontano 1207 e in essa così si legge: «Nell’anno 1207 Simone Rubens banchiere dichiara di aver ricevuto L.34 in danari di Genova, con 32 danari di quali, Simone Rubens, fratello di lui, deve dare in Palermo 8 marchi di buon argento a colui che presenterà questa carta».

Ma quella che noi illustriamo e propagandiamo non è la cambiale consuetudinaria che tutti conoscono. Esteriormente si presenta esattamente come qualunque altra cambiale. La differenza sostanziale e strutturale stà tutta nel modo in cui sarà usata, sul perché verrà usata in un determinato modo, e tutta una serie di altri parametri che in effetti ne faranno qualcosa di assolutamente diverso dalla cambiale tradizionale.

MODALITA’ CONCETTUALI – OPERATIVE

La nostra innovativa proposta è la risultante della rivisitazione sotto altra ottica dello strumento “cambiale pagherò”.

In pratica si tratta di reintrodurre l’utilizzo diffuso e massivo della circolazione delle cambiali pagherò, con la finalità di utilizzarla a mo’ di moneta per sopperire alla diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini che in questi ultimi mesi è drasticamente crollato a causa degli aumenti occulti ed iperbolici subiti dai servizi e mistificati però sotto le più varie e subdole forme, nonchè dell’oramai endemica anemia di denaro che si è venuta delineando negli ultimi anni.

Quindi lo strumento individuato per far ripartire di nuovo i consumi, la produzione e l’economia nel suo insieme serve a mo’ di iniezione di vitamine con una siringa da cavalli, e la cifra di 60 miliardi di euro, che sono quelli dei finanziamenti 2008 per il credito al consumo (vedi sopra), può appena inizialmente bastare come prova di messa a regime, ma deve essere mantenuta, ampliata, strutturata , e questo che propongo è un metodo sistematico e organico, congenito.

Nella nostra economia si verificano sintomi che in passato erano inconciliabili ed incompatibili, strani connubi che a loro volta generano mostri indefinibili e orribili, ad esempio contemporaneamente si può verificare che i magazzini, i negozi, i saloni, i piazzali traboccano di merci, che giacciono invendute e che rischiano di andare in obsolescenza, creando profondi ed insolubili problemi di liquidità ai gestori di tali magazzini. Viceversa sul fronte opposto esistono folle di cittadini che avrebbero necessità di quei beni/merci/servizi, ma non hanno più sufficiente o nullo potere d’acquisto che devono rassegnarsi a non soddisfare, finchè riescono a controllarsi, le loro necessità.

Ecco quindi che serve uno strumento per risolvere il blocco e far incontrare le due necessità che una volta incontrata si dissolvono e risolvono l’una nell’altra.

A mio convinto parere lo strumento è la cambiale pagherò perché assolve a tutti i crismi richiesti dalla contingenza, ed oltre.

Ma soprattutto la cambiale è uno strumento popolare, democratico, semplice, disponibile sempre e a qualunque richiesta, senza intermediari, senza costi aggiuntivi, senza commissioni, spesso senza interessi, o oggetto di trattativa paritaria fra il venditore ed il compratore.

Con mia grande sorpresa, in seguito ad una rapida indagine da me effettuata sul campo, ho preso atto, edotto da vari esercenti commerciali di distribuzione delle cambiali, che dopo alcuni anni di inutilizzo ed abbandono quasi totale dell’uso delle cambiali, in particolare da circa tre/quattro anni, l’uso delle cambiali è andando sempre più incrementando, tanto che adesso i rivenditori da me interpellati mi hanno confermato una vendita mensile di circa cinquecentomila/unmilione di euro di valore facciale al mese per punto vendita!!!

Stante che i rivenditori di valori bollati sul territorio nazionale sono circa cinquantamila, ciò significa che ogni mese in Italia vengono emesse cambiali per un valore di circa 35/40 miliardi di Euro ;

400/500 MILIARDI di euro l’anno!!!

I cittadini non sono cretini, a volte si vergognano delle loro decisioni e dei loro comportamenti, perché mal informati e/o mal educati, ma alla fine fanno comunque le scelte più opportune, giuste, utili ed efficaci.

Ma evidentemente questo non basta.

Si tratta quindi di ripulire la pessima nomea assunta negli ultimi decenni dalla cambiale, e di riportarla alla corretta fama che giustamente merita, e semmai, come è nostra intenzione, di incentivarne l’uso e la diffusione, soprattutto con il nuovo taglio identificativo con cui vogliamo ridisegnarla.

Quindi per ritonificare il mercato a mia modesta impressione, visto che ormai dal 2002, anno di introduzione dell’euro, l’economia reale, in particolare quella legata ai consumi interni, è andata costantemente calando di vari punti percentuali all’anno. Per riconquistare i punti persi, attorno al 30% dal valore del mercato italiano, servirebbero iniezioni di liquidità enormi per almeno cinque/dieci anni, che ridarrebbe “momento di rotazione” e “volano” all’economia riportandola su valori più confacenti alle necessità e bisogni dei cittadini e delle aziende. Stanti gli standards di sviluppo attuali, che, come ormai tanti concordano, sotto la schiacciante evidenza dei fatti, andrebbero quanto prima modificati e convertiti in decrescita responsabile e consapevole, condita con una visione umanistica ed essenziale della società/cultura/civiltà.

Insomma occorrerebbe comunque mettere a disposizione dei cittadini uno strumento di scambio che del valore di circa 10000/30000 euro per cittadino all’anno per almeno i prossimi 5/10 anni; non tanto e soltanto per incentivare i consumi, i gusti e le tendenze attuali, ma per migliorare i servizi pubblici, le prestazioni in favore dei cittadini, la qualità dei servizi, l’innovazione, l’ammodernamento e l’ attualizzazione delle strutture pubbliche e dei “servizi sociali”.

Questo è possibile e fattibile attraverso una serie di accorgimenti che permetteranno di introdurre la giusta quantità di “strumenti di misura del valore” dei prodotti/merci/beni/servizi che già esistono sul mercato, sono a disposizione dei cittadini/consumatori, ma rimangono invenduti perché non esiste pari e giusta “quantità di strumento di misura”, che faceva parte contestuale del mercato da cui invece è stato sottratto indebitamente ed illegittimamente nel corso degli anni.

CONSIDERAZIONI :

Gli effetti positivi che sostanzialmente si otterranno attraverso l’uso di questo strumento sono :

a) l’abbassamento del livello di indebitamento dello Stato con le banche;

b) l’ aumento delle entrate fiscali dovute al pagamento anticipato dei bolli sulle cambiali “pagherò” a differenza dell’attuale evasione o elusione fiscale delle banche;

c) l’aumento del finanziamento al consumo, infatti in base ai dati ufficiali che il ministero dell’Economia e delle finanze ha presentato al 6° Meeting nazionale sul Credito al Consumo organizzato a Tirrenia (Pisa) dalla Fimec, Federazione italiana mediatori creditizi, si può notare che i prestiti finalizzati (cioè quelli accesi direttamente presso il rivenditore del prodotto acquistato) sono calati del 13% (quindi c’è minore capacità di spesa), mentre la cessione del quinto dello stipendio ha registrato un boom di richieste (+40%) (a conferma di quanto appena affermato che i cittadini non hanno più altre risorse), seguita da un incremento dei prestiti personali (+12%) e delle carte revolving (+7%), quale altra conferma occorre per sapere di essere impantanati nella palude?;

d) l’aumento della massa di valore circolante;

e) l’aumento degli scambi di valore;

f) l’aumento dei fatturati delle aziende;

g) l’aumento delle entrate fiscali dello Stato per le normali e tradizionali vie ;

h) la diminuzione dell’indebitamento dello Stato;

i) diversificazione e riduzione del rischio degli imprenditori casusato dal possibile fallimento delle banche e delle finanziarie attraverso la reintroduzione ampia e diffusa di uno strumento come la cambiale che è svincolato dalla gestione diretta ed accentratrice delle banche e può vivere di vita propria anche in assenza delle banche e dare stimolo allo sviluppo o quantomeno alla sopravvivenza delle aziende.

j) Aumento dei margini di utile dell’impresa con la riappropriazione del margine del rischio commerciale che prima era assolto dalle società di finanziamento al consumo. “Più rischio” (in teoria), ma anche più margine;

k) Ma quale rischio? Quando in pratica la cambiale così progettata è praticamente inossidabile, blindata, a tutti gli effetti inattaccabile da nessun punto di vista;


PROCEDURE

La nostra intenzione è di mettere un cantiere una serie di azioni foriere di successivi e prevedibili sviluppi, quali :

A) preventiva creazione :

1) di un’associazione di emettitori ed accettatori, all’interno e al riparo della quale agire nello scambio dei beni/prodotti/servizi/contributi;

2) di circuiti specifici di filiera;

3) di un ente di supervisione dell’associazione destinato da un versante alla distribuzione di esatto, equo, identico quantitativo di “cambiali” a tutti i cittadini/soci che ne facciano richiesta, alla verifica, alla corretta compilazione della “cambiale” e alla giusta codifica da parte degli emettitori/debitori, dall’altro al controllo che gli accettatori effettivamente non pongano discriminazioni e che alla fine del viaggio della “cambiale” seguano una retta condotta di riemissione;

B) evidenziare l’allocazione delle vetrofanie all’ingresso dei negozi/market/saloni, etc., con la dicitura qui si accettano “cambiali”, esattamente come è stato fatto per le carte di credito che sono l’operazione più immonda che potesse essere realizzata a danno dei cittadini, pubblicizzare in ogni forma e modo possibile l’incentivazione dell’uso della cambiale;

C) la realizzazione di una serie di strumenti di comunicazione, formazione ed informazione dei soci emettitori/accettatori che vengano adeguatamente formati ed informati della disponibilità dello strumento “cambiale” e delle sue peculiari ed innovative modalità d’uso.

COME ERA LA CAMBIALE PAGHERO’.

La normativa di riferimento a tutt’oggi è il Regio Decreto 1669 del 1933 accompagnato dalla legge 273 del 2002, la legge 349 del 12 giugno 1973, il D.P.R. 290 del 03 giugno 1975, e dalla legge antiriciclaggio D.Lgs. 231 DEL 21.11.2007 e da varie circolari fra cui anche la Circolare 49-1703 2008.

DEFINIZIONE

Nella cambiale pagherò il debitore (emittente) (nel caso che dovremo mettere in esecuzione) promette al creditore (beneficiario) incondizionatamente di pagare una determinata somma nel luogo e alla scadenza indicati.

La cambiale può essere redatta sul modulo bollato sopra rappresentato, venduto ad un prezzo pari all'imposta di bollo, oppure su un normale pezzo di carta : in quest'ultimo caso ovviamente non potrà valere come titolo esecutivo, non essendo in regola fin dalla sua emissione con l'imposta di bollo (art.104 R.D.1669/33).

LEGENDA

1. BENEFICIARIO = Il beneficiario di una cambiale (creditore) può essere una persona fisica o una persona giuridica, cioè una società commerciale S.p.A o S.r.l., e nel nostro caso sarà il venditore del bene/servizio/prestazione.

Il proprietario della cambiale (beneficiario) può:


 aspettare la scadenza per riscuoterla;

 trasferirne ad altri la proprietà mediante una girata ( ma non è esattamente come l’assegno?);

 cedere la cambiale ad una banca prima della scadenza mediante una girata. La banca in questo caso gliene anticipa il pagamento, trattenendo un compenso per l'operazione.
(Nel nostro caso la cambiale circolerà senza essere mai messa all’incasso).

Questa operazione è detta sconto cambiario e presuppone che chi presenta allo sconto la cambiale (scontista) :

1) sia titolare di un conto corrente presso la banca;

2) abbia ottenuto dalla banca un fido (cioè l'apertura di credito) da utilizzare nell'operazione di
sconto.

2. SCADENZA = L'indicazione della scadenza può essere :

 a giorno fisso (es:pagherò il 10 Ottobre);

 a certo tempo data : il tempo indicato decorre dalla data di emissione (es: pagherò fra 2 mesi);

 a vista : la somma verrà pagata alla presentazione della cambiale (si ricorda che la presentazione della cambiale deve avvenire non oltre un anno dalla data di emissione;

 a certo tempo vista : la somma dovrà essere pagata quando è decorso il periodo di tempo indicato dalla data dell'accettazione o dal protesto.

Se sulla cambiale non viene indicata alcuna scadenza, la stessa si considera pagabile a vista.

Naturalmente la data di scadenza non deve:

 essere anteriore alla data di emissione;

 essere anteriore all'integrazione dei bolli sugli effetti;

 essere anteriore alla data di trascrizione del contratto in Tribunale;

 essere posteriore di oltre 5 anni dalla data di emissione.

Alla scadenza la cambiale deve essere presentata per il pagamento nel luogo e all'indirizzo indicato sul titolo, in genere ad una banca, nel nostro caso all’indirizzo del debitore/emettitore.

La banca esegue l'operazione con modalità diversa a seconda della clausola in uso: "salvo buon fine" e "dopo l'incasso" e provvede ad avvertire colui che è designato a pagare a presentarsi presso i propri sportelli.

3. DOMICILIAZIONE = Il luogo dove si deve effettuare il pagamento può essere :

 il domicilio del debitore, o eventualmente il domicilio dell’associazione;

 una banca (in questo caso la cambiale si dice domiciliata)

4. FIRMA = Apponendo la firma l'emittente diventa obbligato cambiario.


5. AVALLO = In alcune circostanze lo spazio vuoto in basso della cambiale può essere utilizzato per apporre avalli, ossia garanzie di firma richieste dalla banca o dal creditore e concesse da un soggetto terzo nell'operazione (socio di società o persona estranea, coniuge ecc.).

Le formula utilizzata è la seguente : "Per Avallo", seguita dalla firma del garante, nel caso della cambiale-pagherò

6. IL BOLLO = Il bollo è necessario per l'esecutività della cambiale. L'importo del bollo è proporzionale all'ammontare della somma; più precisamente è pari al 12 per mille dell'importo facciale.

Ai fini del calcolo del bollo la cifra riportata sulla cambiale va arrotondato alle mille Lire superiori. Sul tale valore si calcola il bollo, che a sua volta va arrotondato.

La cambiale è disponibile in vari tagli. Non esiste un taglio massimo.

Sul retro della cambiale erano incollati i bolli supplementari, presenti in vari tagli per un numero massimo di dieci. I bolli supplementari erano annullati presso gli Uffici del Registro o presso gli Uffici Postali con timbro a data; il costo di tale operazione era rappresentato da un francobollo che deve essere applicato sulla cambiale stessa.

Se il bollo viene calcolato in difetto la cambiale perde le sue caratteristiche di titolo esecutivo e non viene accettata allo sconto dalle Banche.

7. IMPORTO = L'ammontare della somma da pagare espresso in cifre
In caso di discordanza vale l'importo scritto in lettere.

8. GIRATA = La cambiale è un titolo di credito all'ordine e come tale può essere trasferito, ossia ceduto in pagamento. Il trasferimento si attua mediante la girata.

La girata si fa sul retro della cambiale :

 non può essere parziale (cioè limitata ad una parte dell'importo);

 non può essere sottoposta a condizioni;

 può essere in pieno o in bianco.

Questa la formula che si usa per fare la girata "in pieno":

E per me pagate al signor .................................. (nominativo di chi riceve la cambiale - giratario)
data ......................
firma di chi fa la girata (girante) ............................
Per fare la girata in bianco è sufficiente la firma del girante. Con la girata in bianco la cambiale è un titolo al portatore.

9. ORDINE DI PAGAMENTO = La voce cambia a seconda se il titolo è un vaglia cambiario o una cambiale tratta.

Nel primo caso il debitore si impegna a pagare (pagherò) alla scadenza l'importo pattuito al creditore.

Nel secondo caso il creditore invita il debitore al pagamento (pagherete) alla scadenza del debito a se stesso o a terzi.

10. DATI DEL DEBITORE = Vengono apposti i dati riguardanti al debitore.

11. DATA E LUOGO DI EMISSIONE DEL TITOLO.

RIFLESSIONE

A partire dal 15 agosto 1971 anche il dollaro statunitense ha perduto per convenzione la sua precedente convertibilità in oro.

Lo stesso dicasi per tutte le altre monete facenti parte del F.M.I., fra cui anche la lira italiana.

In seguito al trattato di Maastricht e all’imposizione del corso doppiamente forzoso dell’euro, anche questi ha seguito la buona norma dei nostri grandi statisti ed economisti e chiaramente è stato tenuto svincolato da qualunque convertibilità e soprattutto controllo, per cui si è determinata l’attuale situazione di crollo dell’economia a seguito del crollo della follia collettiva che ha investito in questo ultimo decennio la finanza internazionale.

Per cui oggi noi Europei ed in particolare Italiani ci ritroviamo con una servitù di signoraggio impostaci dall’alto, mantenutaci basando un ente come la B.C.E. al di fuori e al di sopra del diritto e delle leggi nazionali e per di più dotando i funzionari della B.C.E. dell’immunità nell’esecuzione del proprio mandato istituzionale, ma che viene mantenuto a vita!!! Per cui costoro sono diventati intoccabili, incensurabili.

Che dire ……. Si sono proprio blindati alla faccia dei nostri diritti, anzi sottraendoceli con la forza e con l’inganno.

Però ……………. Non tutto è perduto!!!

Infatti noi italiani, come tutti i cittadini europei, ognuno a casa propria, siamo dotati delle nostre belle Costituzioni, pur svuotate e svampite che siano, comunque ancora nessuno si è azzardato a dire che sono decadute o abrogate, né nessuno si potrà pubblicamente azzardare mai a farlo per gli ovvi motivi che tutti immaginano.

Bene ……… Art. 3 della Costituzione.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione …… omissis …….

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Allora qualcuno mi dovrebbe spiegare perché mai nel corso degli anni si sono create queste enormi sperequazioni e disparità di trattamento così eclatanti fra “cittadini”.

E con “cittadini” intendo : singoli individui, persone, e anche soggetti giuridici quali società ed Enti più o meno pubblici o privati, non si capisce mai bene quanto e quando siano pubblici e/o privati, quali ad esempio le banche.

Nello specifico mi riferisco al fatto che fino ad una certa data anche la lira era convertibile in oro, poi su un contesto così importante e determinante per la vita economica e sociale del Paese, senza interpellare i cittadini tutti, qualcuno ha deciso che la lira non era più convertibile, slegata da ogni deposito in oro.

Ma seppure censurando e condannando il reprensibilissimo ed infame comportamento tenuto da tali miserabili figuri, voglio però passare ad una successiva e molto più pregnante ed importante considerazione e riflessione.

Aveva all’epoca della convertibilità in oro un senso sequenziale e logico il fatto che la cambiale fosse pagata in moneta al momento del ritiro, in quanto la moneta essendo rappresentazione e misura del valore delle riserve auree tenute nel caveau della Banca D’Italia, il valore le derivava da quello, e la moneta era contemporaneamente ed integratamente essa stessa valore, mezzo di scambio, ed unità di misura del valore.

Ma da quando i nostri cari grandi statisti ed economisti per tirarsi fuori dalla merda hanno escogitato un “escamotage” che in sè non ha nulla di blasfemo, basta mettersi d’accordo ed uniformare convenzionalmente tutti i vari corollari e derivate, hanno convenzionato ciò che a loro faceva più comodo, lasciando tutti gli altri nella merda con l’aggiunta di quella da cui si erano tratti loro, il discorso e percorso logico non filava e fila più.

Il discorso iniziato da costoro e, a tuttora, mai completato, nè ricostituito è quindi totalmente alterato, fuorviante, claudicante, inappropriato, incoerente, illogico, incostituzionale.

Infatti se, come ormai i nostri grandi statisti ed economisti ci inculcano da decenni la moneta è rimasta sì mezzo di scambio e unità di misura del valore (questi due concetti mantenendoli dalla precedente definizione), …… però non è più rappresentazione parcellizzata della massa aurea delle riserve della Banca d’Italia, come la si descriveva prima, bensì è stata trasformata in qualcosa di molto diverso perché è diventata essa stessa rappresentazione del valore del bene a cui fa corrispettivo di pagamento!!!!

Questa seconda definizione e principio non fanno una piega e mi trovano profondamente e convintamene d’accordo. Ma allora qualcuno però mi dovrebbe spiegare perché mai si è voluto mantenere inalterato il metodo di emissione e di riscossione delle cambiali, pur essendo profondamente e totalmente cambiato il contesto monetario in cui si inserisce. Creando così un’evidente e plateale disparità di trattamento tra “cittadini”.

“Cittadini” banche emettitrici di moneta da una parte (di serie A), e “Cittadini” privati emettitori di cambiali dall’altra (di serie Zeta).

Con l’emanazione, per un verso, nel corso degli anni di una serie di leggi particolarmente vincolanti per gli utilizzatori delle cambiali, che come abbiamo visto sono prevalentemente i ceti meno abbienti ed agiati è stato istituzionalizzato ed accentuato un trattamento particolarmente vessatorio e discriminante.

Nel contempo con altre leggi e modificazioni del codice civile si sono agevolate e favorite spudoratamente, delinquenzialmente, illegalmente, incostituzionalmente, le banche ponendole praticamente oltre la legge dei comuni mortali cittadini, sia quella nazionale che internazionale

Quindi per eliminare, come afferma l’art.3 della Costituzione le disparità di trattamento fra “cittadini è necessario riadeguare anche le modalità di emissione, riscossione, pagamento delle cambiali, e perciò rivisitare alla luce della nuova interpretazione del concetto di “moneta” anche il concetto di cambiale.

Nello specifico la soluzione è semplicissima, il ragionamento lineare :

< ….. fino al 15 agosto del 1971, quando la moneta era essa stessa il valore di parte dell’oro della riserva aurea della Banca d’Italia, aveva un senso mettere all’incasso in banca la cambiale, in quanto col pagamento della cambiale sostituivo un simbolo senza valore intrinseco (la cambiale, un impegno a pagare) con la moneta che era essa stessa parte dell’oro conservato nella riserva aurea della Banca d’Italia…….. >.

Ma ……………………………….


< ….. se dal 15 agosto 1971 la moneta non corrisponde più a una frazione dell’oro delle riserve dei forzieri della Banca d’Italia, che a sua volta titolava il valore di ogni bene/prodotto/servizio, che si voleva acquistare, e quindi c’era bisogno di avere dell’oro nella Banca d’Italia per comprare i beni … e se viceversa ora i beni/servizi/prodotti sono essi stessi il valore del corrispettivo di moneta con cui vengono pagati, …… allora anche la cambiale, anch’essa per Bacco, anch’essa può essere rappresentazione dei valori dei beni/prodotti/servizi che andiamo a pagare …… solo dilazionata o posticipata nel tempo. >.

Ma nessuno ci vieta di non stabilire nessun limite di tempo!

Perché mai quindi dovremmo sostituire al momento della scadenza della cambiale un simbolo/titolo (la cambiale, che in sé non vale nulla) con un altro simbolo/titolo (la moneta, che in sé non vale nulla), che rappresentano solo e soltanto convenzionalmente il valore del bene/prodotto/servizio che ho acquistato, il cui valore in ultima analisi stà però proprio nel bene/prodotto/servizio stesso!!!!!!!!!!!!!!!!!!

O espresso altrimenti …. Se il valore sta nel bene/prodotto/servizio, che bisogno c’è di sostituire un mero simbolo ….. che non vale niente, con un altro ….. che non vale niente?

I due strumenti (moneta – cambiale) ora possono essere, e sono, davvero simbiotici, complementari, paralleli, omologabili, intercambiabili, equitativamente scambiabili.

Che senso ha quindi una rappresentazione così distorta e sperequativa come l’attuale??

In cui il simbolo/titolo (la cambiale, che è il corrispettivo di misura del bene/prodotto/servizio) del semplice cittadino, deve per forza essere sostituito da un altro simbolo/titolo (la moneta/banconota, che è esattamente la stessa cosa di sopra, e cioè “il corrispettivo di misura del bene/prodotto/servizio) ………….. però della B A N C A!

Beh molto probabilmente ha il senso di imporre un simbolo del valore gestito dal Potere al posto di un simbolo di gestione democratica del valore!

Pertanto in virtù dell’art. 3 della Costituzione anche il concetto e la definizione di cambiale va corretto, modificato ed attualizzato secondo quanto qui appresso descritto.

E secondo il mio modesto ma convinto parere la mia precedente riflessione si attiene in modo assolutamente osservante e rispettosa al concetto e al principio del diritto, anche se in apparente contrasto con le inadeguatezze delle leggi attualmente in vigore, ma emanate “illo tempore” e mai adeguate agli sviluppi successivi subiti dalla gestione della moneta nel corso di quasi sessant’anni.

DESCRIZIONE NUOVO METODO/CONCETTO “CAMBIALE”

Voglio esaminare con voi la cambiale, e proporvela come moneta a “tasso negativo posticipato”.

Tutti gli strumenti possono essere utilizzati in molti modi, anche insospettati da chi lo aveva inizialmente progettato ed utilizzato, ed io questa nuova visione della “cambiale” voglio evidenziarvi e proporvi.

Andando avanti nell’indagine si evince che nulla vieta di utilizzare la “cambiale” come se fosse una moneta, visto che ormai questa è totalmente svincolata dalla convertibilità, infatti anche la “cambiale” serve a dare misura del valore del negozio giuridico ed assume in sé tutti i valori dei diritti e dello scambio degli stessi, e di circolazione (definendoli e stabilendoli) fra i negoziatori ed i futuri aventi titolo, e le stesse definizioni legali valgono anche per la moneta.

Esattamente tutti elementi e definizioni che possono essere sostanzialmente comparati a quelli della “moneta”coesistono anche nella “cambiale”.

In pratica compilando una “cambiale” ciascun cittadino in un colpo solo :

A) diventa emettitore di valore;

B) si riappropria del diritto di “signoraggio”;

C) sottrae potere economico alle banche;

D) mette in atto un rivoluzionario sistema di diffusa, capillare, partecipativa azione
democratica diretta ed orizzontale, una distribuzione del Potere, economico, politico, sociale, e soprattutto individuale;

E) ogni singolo cittadino contribuisce a stabilire le norme del mercato sottraendole al
monopolio delle multinazionali;

F) recupera alla disponibilità dei cittadini l’immensa somma dei finanziamenti una volta
destinati consumo sottratti nel corso degli ultimi decenni, poi dirò quanti ;

G) evitando nel contempo l’emissione di ulteriore moneta e l’aumento dell’indebitamento
dello Stato nei confronti delle banche.

Voglio qui soltanto ricordare di sfuggita un elemento sostanziale, se non il principale e veramente determinante e dominante del lungo periodo per il benessere dell’economia e della società italiana passata sotto la denominazione di “boom degli anni ‘60”.

Si tratta di un aspetto da tutti conosciuto ma ampiamente sottaciuto dalla dottrina ufficiale ed istituzionalizzata, e cioè il fatto bigottamente, ipocritamente ed anche distortamente poco presentabile alla pubblica opinione (che come al solito ha paura della sua stessa ombra) e che ha permeato, coinvolto, compenetrato per almeno tre decenni tutta l’economia italiana fra il 1950 ed il 1980, ma anche con strascichi anche fino ai giorni nostri.

Parlo dell’abusivismo edilizio

Accennavo agli strascichi ….. , sì perché in alcune zone d’Italia, come ad esempio nel Comune dove abito si continua imperturbabilmente a costruire vastamente abusivamente.

L’abusivismo edilizio comunque nel bene e nel male (ed io sostengo nel bene) ha prodotto appunto nel corso di tre decenni la insospettabile, incredibile ed astronomica cifra di circa trentasei milioni di abusi edilizi di varia natura, dimensione, importanza, costo.

Volendo dare una quantificazione a questo insieme eterogeneo di immobili si può stimare una media di 200.000 euro ad abuso, che al valore attuale vale a dire la impronunciabile cifra di SETTEMILADUECENTOMILIARDI DI EURO, prodotti nel corso di una trentina d’anni, tutti ovviamente realizzati in nero e al di fuori della fiscalità normale.

Vale a dire circa duecentoquaranta miliardi di euro l’anno per trent’anni.

Ma questo sta, fra gli altri risvolti e considerazioni, anche a dire che quest’immane cifra di capitali investiti non sono stati reperiti attraverso finanziamenti regolari derivanti dalle banche, che mai e poi mai avrebbero, neanche volendolo, potuto finanziare attività così palesemente illegali.



Né è da ritenersi che cifre di questa spaventosa entità possano essere state a disposizione “in toto” ai proprietari degli immobili abusivamente costruiti che al contrario erano cittadini di ogni ceto ed estrazione sociale che si impegnava ad assolvere un compito che sarebbe viceversa stato doppiamente o triplamente in capo allo Stato.

E allora da dove proveniva questo immenso flusso di capitali che ha permesso all’Italia di risorgere dalle ceneri della guerra e diventare la quinta/sesta potenza industriale mondiale??

Presto detto : dalle cambiali!!!

Ogni capofamiglia per quasi due generazioni si è accollato sul groppone una montagna di cambiali che a scadenza mensile per dieci o più anni si è riversata da ogni piccolo rivolo famigliare come un torrente in piena nella grande finanza italiana andando ad alimentare il cosiddetto “boom economico”.

Io personalmente ho vissuto direttamente ogni momento di queste vicende e posso garantire di aver bruciato qualche anno fa quasi una decina di chili di fogli di cambiali pagate col sudore ed il valore del mio lavoro, così come per tutti. Per la maggior parte alla loro regolare scadenza, e in qualche caso dopo averle rinnovate per una o più volte, ma comunque sempre assolutamente onorate. E come me milioni di altri cittadini che non avevano altra possibilità di mettersi un tetto sopra la testa e formarsi una famiglia se non in questo modo autarchico ed anarchico.

E questo va anche a grande onore e riconoscimento sia dell’imprenditorialità italiana che ha saputo cogliere la grande richiesta che veniva dalla popolazione, ma anche del grande esempio, che dovrebbe essere oggi replicato, di aiuto e di solidarietà economica fra cittadini imprenditori da un lato e cittadini consumatori dall’altro. Affari, ma anche sentimenti.

Io mi ricordo perfettamente, visto che l’ho fatto numerose volte, che si andava dai rivenditori o produttori di materiali edili, che non chiedevano fotocopie delle dichiarazioni dei redditi, né la compilazione di pile di documenti e di allegati, ma soltanto la presentazione da parte di persone da loro conosciute ed eventualmente l’avallo di qualche conoscente o famigliare.

Non venivano chieste garanzie o ipoteche, era l’immobile (antesignanamente!), il bene che si andava costruendo la garanzia, il valore del bene …….. a garanzia. E questo bastava. Era l’essenza comportamentale e concettuale. E il titolo esecutivo era la cambiale.

Quando mi sono trasferito nella mia abitazione attuale la maggior parte dei residenti della zona si occupava di agricoltura, allevamento, pastorizia, qualcuno aveva un impiego a Roma, e qualcuno timidamente si improvvisava imprenditore edile.

Oggi a distanza di quasi trent’anni questo dove abito è diventato uno dei Comuni più ricchi del Lazio, e un grossa fetta della cittadinanza ha intrapreso una qualche attività economica con discreto successo nonostante l’attuale recessione galoppante a livello nazionale.

Questo grazie al volano economico creato dall’abusivismo edilizio ed alle cambiali che venivano accettate a fasci dagli imprenditori locali che in alternativa avevano la pastorizia.

E nessuno si vergognava di averne emesse, anzi se ne parlava con fierezza. E le cambiali per la massima parte sono state onorate.

MODALITA’ OPERATIVE DI EMISSIONE;

1) ci si associa ad uno dei gruppi della “COSTELLAZIONE DELLA LIRA”;

2) all’interno dell’intera associazione nazionale ci si può scambiare beni/servizi/prodotti;


3) l’unità di misura dei beni ….. è l’euro;

4) lo strumento di scambio è la “cambiale/titolo di pagamento”;

5) la “cambiale” viene contraddistinta con i simboli e i contrassegni dell’associazione di appartenenza del socio emettitore;

6) l’associazione verifica che il socio emettitore non emetta nell’arco dell’anno più della somma totale stabilita (da deciderne in prossime discussione e votazioni l’entità);

7) la “cambiale” è esente da bolli;

8) la “cambiale” non è protestabile;

9) la “cambiale” prima della sua naturale scadenza viene trasmessa dall’ultimo possessore come domiciliazione alla sede dell’associazione a cui apparteneva il primo emettitore, che provvederà alla convocazione del primo emettitore;

10) nell’associazione di appartenenza il primo emettitore annulla e distrugge la cambiale in scadenza e la rinnova con una nuova “cambiale” di valore (uguale – ridotto – aumentato) da decidere in una fase successiva al momento in cui scrivo.


CONCLUSIONE

Ho speso del tempo e delle energie nella speranza che quanto qui esaminato, descritto e tentato di dimostrare possa avere un seguito anche applicativo e pratico.

Voglio anche aggiungere qualcosa che prima non avevo sottolineato, e cioè che anche gli enti locali potrebbero utilizzare questa nuova risorsa per finanziare opere pubbliche, lavori di vario genere, e migliorie nelle prestazioni dei servizi pubblici.

E prima di chiudere voglio aggiungere che mi aspetto la fattiva partecipazione di tutti gli amici, colleghi, coattivisti, referenti e quant’altri, in maniera davvero partecipativa perché i tempi sono maturi, la necessità è grave e le devastazioni derivanti dall’immobilismo attuale immanenti.


Diamoci da fare.


Ah ….. A proposito ….. mi piacerebbe sostituire il termine “cambiale”, o meglio “CAMBIALE SOCIALE” con …………. “TITOLO D’ONORE”



Veientefurente alias Orazio Fergnani.




REGOLAMENTO MODALITA’ OPERATIVE DI EMISSIONE DELLA “CAMBIALE SOCIALE”

1) Ogni cittadino italiano può aderire ad una soltanto delle associazioni della “COSTELLAZIONE DELLA £IRA”;

2) per aderire ad un “SISTEMA SOLARE” della “COSTELLAZIONE DELLA £IRA occorre :

a. emettere una “CAMBIALE SOCIALE” in favore dell’associazione a pagamento della quota associativa di euro 100 all’anno, da detrarre dalla disponibilità originaria di ognuno;

b. essere contestualmente iscritti dall’associazione negli elenchi dei nuovi soci.

3) chi non rinnova l’adesione annuale all’associazione entro la data di scadenza dell’iscrizione viene escluso dal circuito dei soci;

4) nell’associazione “COSTELLAZIONE DELLA £IRA si comprano beni/servizi/prodotti pagando con “CAMBIALE SOCIALE”;

5) lo strumento di scambio è la “CAMBIALE /TITOLO DI PAGAMENTO” rivista e rielaborata e ridenominata “CAMBIALE SOCIALE” pur rimanendo perfettamente aderente alla legge;

6) la “CAMBIALE SOCIALE” viene emessa nel momento in cui la si consegna nelle mani dell’accettatore, completamente compilata in ogni sua parte secondo le norme del R.D. 1669 DEL 14 DIC 1933;

7) nel momento della transazione tra l’emettitore e l’accettatore occorre verificare il saldo attivo dell’emettitore collegandosi in qualunque modo telematico alla sede dell’associazione locale dove è iscritto il socio/emettitore, ed è d’obbligo riprodurre tre fotocopie di ogni “CAMBIALE SOCIALE” emessa :

a. la prima copia deve rimanere in mano dell’emittente come ricevuta e garanzia di campione per evitare o accertare possibili eventuali manomissioni dell’originale, timbrata e firmata dall’accettatore e dall’accettatore sia sul fronte che sul retro;

b. la seconda copia deve rimanere in mano all’accettatore firmata sia dall’emittente che dall’accettatore sia sul fronte che sul retro;

c. la terza copia deve essere firmata dall’emettitore sul fronte e sul retro, così come pure deve essere timbrata e firmata dall’accettatore sia sul fronte che sul retro e deve essere spedita via fax o via e-mail alla sede dell’associazione di riferimento dell’emettitore e alla sede centrale dell’associazione; la copia cartacea dovrà essere spedita via posta ordinaria alla sede centrale dell’associazione;

d. al momento della transazione dei beni/prodotti/servizi, il venditore/accettatore interroghi l’associazione di appartenenza, per conoscere l’entità del residuo di disponibilità di emissione del compratore;

e. quest’ ultima richiesta va fatta (vedi punto “d”) via telefono, fax, e-mail, o altro ad ogni passaggio di portatore, per verificare la tracciabilità e la validità della CAMBIALE SOCIALE ed evitare eventuali emissioni in esubero a quanto stabilito da parte di soci irrispettosi delle norme.

8) la “CAMBIALE SOCIALE” deve circolare e prima di ogni sua scadenza deve effettuare quante più girate possibili nel più breve tempo, pena la sua deperibilità dovuta agli interessi passivi;

9) la “CAMBIALE SOCIALE” ha sempre una scadenza di 4 (QUATTRO) anni dalla data di emissione;

10) la “CAMBIALE SOCIALE” ha un perdita di valore dovuta a svalutazione programmata del 24% all’anno calcolato su base mensile;

11) al momento del suo passaggio da un portatore/possessore/beneficiario ad uno successivo la nuova “CAMBIALE SOCIALE” subirà una riduzione del valore della somma dell’importo derivante dal calcolo della percentuale di svalutazione intercorsa dal mese di emissione al mese in cui avviene la transazione; calcolandone la svalutazione su base 2% al mese;

12) la “CAMBIALE SOCIALE” deve contenere nello spazio destinato al debitore oltre ai suoi dati anagrafici e il suo codice fiscale anche l’annotazione di appartenenza all’associazione come socio codificato;

13) l’associazione verifica che il socio emettitore non emetta nell’arco dell’anno più della somma totale di “CAMBIALE SOCIALE” stabilita uguale per tutti; in caso di successo pieno dell’iniziativa il controllo non impedirà comunque la realizzazione di falsi, ma questo non porterà alcun nocumento al progetto;

14) ogni socio accettatore/emettitore può a suo insindacabile giudizio decidere autonomamente e liberamente, come, quando, a chi emettere, e da chi, e quante e quali “CAMBIALI SOCIALI” vuole accettare;

15) l’associazione attraverso una centrale informatizzata ha fra gli scopi di assistenza ai soci quello del monitoraggio elettronico sugli emettitori, su richiesta dell’accettatore al momento della presentazione della “CAMBIALE SOCIALE” in pagamento;

16) la “CAMBIALE SOCIALE” è esente da bolli, ma in osservanza al Decreto Legislativo antiriciclaggio 231/2007 (art.49) ogni “CAMBIALE SOCIALE” dovrebbe pagare un bollo per la eventuale “girata” di euro 1,50;

17) ma questa “CAMBIALE SOCIALE” è per sua natura senza girate, di questa ne risponde soltanto il debitore/emettitore, e quindi non va apposto neppure il bollo;

18) l’unità di misura del valore della “CAMBIALE SOCIALE” è l’Euro;

19) la “CAMBIALE SOCIALE” non è protestabile legalmente perché esente da bolli, ed anche perché così viene in questa sede convenzionalmente stabilito tra i soci aderenti al circuito “COSTELLAZIONE DELLA £IRA, né è possibile modificarla, né applicare bolli successivamente alla sua emissione per renderla e titolo protestabile ed esecutivo, salvo incorrere nei rigori della legge per falsificazione di documento;

20) per legge sulla “CAMBIALE SOCIALE” devono essere evidenziati il codice fiscale, il domicilio del traente/emittente. L’associato dovrà apporre in accordo con l’impegno preso con l’associazione anche un numero di cellulare e l’e-mail;

21) la “CAMBIALE SOCIALE” è cedibile, la si può intestare a sé e poi cederla anche ad altri, rimanendone però sempre l’emettitore debitore e responsabile;

22) alla scadenza, alla fine del quarto anno, la cambiale non avrà più alcun valore ed andrà distrutta ad opera dell’ultimo detentore.

23) Per quest’azione di gestione, controllo, verifica, monitoraggio, etc. l’associazione viene sostenuta con il 4 % del valore delle “CAMBIALE SOCIALE” emesse da recapitare alla sede locale di “COSTELLAZIONE DELLA £IRA” entro il mese successivo all’emissione della relativa “CAMBIALE SOCIALE”;





Regolamento d’Uso delle
“CAMBIALI SOCIALI”


Premesso che :


1) le “CAMBIALI SOCIALI” :

a) nascono allo scopo di incentivare lo scambio di beni e servizi prioritariamente su base
locale;

b) circolano all’interno del circuito di scambio (in base al D.Lgs 385/93 art 11), denominato
circuito “COSTELLAZIONE
DELLA £IRA”, che gli stessi associati creano partecipandovi;

c) rappresentano il titolo valido contrattualmente fra gli iscritti all'associazione emittente,
per acquistare beni/merci/prodotti/servizi/prestazioni tra soggetti
aderenti al circuito “COSTELLAZIONE DELLA £IRA”.

2) le “CAMBIALI SOCIALI” assumono la qualità di unità di misura del valore economico e
contemporaneamente quella di mezzo di scambio, perché gli aderenti – soci a
“COSTELLAZIONE DELLA £IRA” così tra loro convengono;

3) le operazioni per la gestione delle “CAMBIALI SOCIALI” da parte dell’Associazione sono definite nel documento denominato “Regolamento Operativo per la gestione delle “CAMBIALI SOCIALI”, che ogni associazione affiliata a “COSTELLAZIONE DELLA £IRA” sottoscrive e si impegna a rispettare;

Il presente regolamento d’uso stabilisce che :

1. chiunque, cittadino italiano a tutti gli effetti di legge, alle condizioni previste dallo statuto, può fare richiesta di iscrizione all’associazione e ricevere gratuitamente la propria quota iniziale di validazione di 24000 (ventiquattromila) euro di “CAMBIALI SOCIALI” all’anno per componente della famiglia, dietro presentazione dello stato di famiglia in carta semplice non anteriore a sessanta giorni;

2. ogni associato che lo desidera può decidere in ogni momento e autonomamente se, come, quando e da chi accettare in pagamento le “CAMBIALI SOCIALI” in cambio di equivalente di proprietà (merci e/o servizi) che egli stesso gratuitamente e liberamente destina al Circuito di scambio “CAMBIALI SOCIALI” di “COSTELLAZIONE DELLA £IRA”, acquisendo così nel determinato momento dell’accettazione la qualità di Socio Accettatore;

3. i soci Accettatori che operano attraverso un’attività aperta al pubblico dovranno esporre in maniera riconoscibile ed evidente un avviso/vetrofania/cartello attestante la propria partecipazione al Circuito “CAMBIALI SOCIALI” di “COSTELLAZIONE DELLA £IRA”;

4. Il socio Accettatore verrà inserito negli elenchi degli accettatori pubblicate sul sito web www.costellazionedella£ira.com e sui siti collegati sugli elenchi generali e di categoria.

5. ogni associato può scambiare le proprie “CAMBIALI SOCIALI” con equivalenti quote di merci e/o servizi ritenuti sulla fiducia equivalenti e destinati per questa finalità dai rispettivi soci proprietari, nei limiti, quantità, e alle condizioni da essi stessi fissati e resi noti.

6. In qualsiasi momento il socio Accettatore può decidere di interrompere l’accettazione delle “CAMBIALI SOCIALI” del circuito “COSTELLAZIONE DELLA £IRA”, previa comunicazione formale alla segreteria dell’affiliata.

7. I Soci Utenti versano una quota annuale rappresentata da una cambiale da 100 euro a sostegno delle spese di gestione e di diffusione del progetto;

8. i soci anche Accettatori versano inoltre una ulteriore quota annuale rappresentata da una cambiale da 100 euro a sostegno delle spese di diffusione e gestione del progetto;

9. Al momento della transazione i due negoziatori sono tenuti a riconoscere una cambiale in favore dell’associazione a sostegno della funzione di controllo e validazione del valore del 4 % della compravendita in corso.

10. Nel momento dell’emissione/accettazione della cambiale devono essere prodotte tre fotocopie del TITOLO una rimane all’emettitore timbrata e firmata dall’accettatore sul fronte e sul retro, una rimane all’accettatore firmata dall’emettitore su entrambi i lati ed una, firmata sul fronte e sul retro dall’emettitore e timbrata e firmata dall’accettatore deve essere inviata via fax alla sede dell’associazione di riferimento dell’emettitore ed anche alla sede centrale dell’associazione. La copia cartacea dovrà essere spedita via posta alla sede centrale dell’associazione.

11. Ad ogni successivo passaggio l’accettatore dovrà accertarsi, contattando l’associazione della validità della “CAMBIALE SOCIALE” a lui presentata per l’accettazione.

12. in funzione della recente legge antiriciclaggio ogni cambiale che possa essere “girata” deve avere un bollo di 1,50 euro apposto regolarmente.

13. A causa delle ovvie difficoltà di apertura delle filiere e della campagna di adesioni iniziale si stabilisce che la data di inizio dell’operazione sarà fissata in questa prima fase prevedendola per il 01 GENNAIO 2010, qualora nel trascorrere del tempo si ravvisasse l’impossibilità o l’inopportunità di quella data, questa sarà posticipata del tempo necessario affinché l’operazione abbia il buon esito che tutti ci auguriamo.


 
Top
Rughetto
view post Posted on 29/10/2009, 12:18




mamma mia orazio mio... quant'è lunga sta presentazione...ehehehe

ascolta..posso chiederti di mettere un sunto della proposta sulla sezione economia?

grazie
 
Top
michelerpi
view post Posted on 29/10/2009, 17:36




Concordo con Frà e rinnovo la richiesta.....
 
Top
michele morini
view post Posted on 16/1/2010, 04:17




uff non sono riuscito a leggere tutto, faccio una domanda allora : ma è lo stesso circuito dello SCEC o è un altro ? image
 
Top
laura raduta
view post Posted on 17/1/2010, 23:44




è una cosa molto diversa e ti servirebberò almeno 24 ore per cominciare a capire qualcosa...
 
Top
HD Marsil
view post Posted on 19/1/2010, 22:11




tra fine anni '70 inizio anni'80 giravano questi
image
mini assegni emessi dalle banche come contante, agirando l'inflazione.
A questo punto è meglio il baratto, senza troppe alchimie.
 
Top
meetup ROMA e SEI Stelle
view post Posted on 20/1/2010, 10:18




ricordo..ricordo.. gli assegnini.. che fai li collezionavi?
 
Top
HD Marsil
view post Posted on 20/1/2010, 12:16




No,no, cercavo di liberarmene presto, dopo un giorno nel portafogli diventavano carta straccia, nessuno li voleva più.
 
Top
7 replies since 27/10/2009, 21:20   161 views
  Share