meetup ROMA e SEI Stelle |
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| beh, il concetto di tortura è diverso.
La tortura propriamente e"scientificamente detta" è un pratica che tende ad infiacchire la persona, possibilmente senza lasciare segni visibili sul corpo e lasciare solo segni minimi. Può essere anche solo psicologica. Non rientra quindi necessariamente nelle ipotesi di reato di cui tu scrivi.
Insomma, la letterura ha scritto pagine memorabili sulla tortura, dai campi nazisti, ai campi staliniani, al cile. Ma queste tecniche sono utilizzate spesso anche nei paesi occidentali e "civili", dagli Usa ai paesi europei, Italia compresa. Basta che ci si senta "giustificati" da particolari motivazioni di rischio "sociale" o per salvaguardare "la sicurezza nazionale". Oppure se si è preso qualcuno accusato di aver ucciso un componente delle forze dell'ordine.
In quei casi ti assicuro che non vorrei essere proprio nei panni di chi è in isolamento-carcerazione preventiva-fermo giudiziario.
In carcere uguale situazione.
Se tu spogli nudo un detenuto e lo tieni in una cella senza letto larga 2 mq per una settimana, senza servizi igienici non lo picchi, non fai tentato omicidio, ma i risultati sono ugualmente terribili. E così via, potrei fare decine di esempi diversi.
Cosa si può fare a livello regionale? Sicuramente creare dei garanti per tutelare questi diritti, sia per i carcerati (già esiste il garante nel Lazio, ma va potenziato) sia per avere una garanzia per chi viene tenuto in stato di fermo giudiziario.
Sono battaglie di civiltà.
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