| Metto la mia presentazione ufficiale, da mettere sul sito (come dovranno fare tutti i candidati, corredandola di foto, link a blog o altre risorse internet personali e eventuali video).
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Mi chiamo Sergio Mazzanti, sono nato a Livorno il 17 maggio 1976, ma ho sempre vissuto a Roma. Sono residente a Gradoli, in provincia di Viterbo.
Sono un cittadino come tutti, mi sono laureato in Lingua e Letteratura Russa nel 2001 e ho terminato un dottorato di ricerca nel 2008. Attualmente insegno lingua russa all'università dell'Aquila, con un contratto a progetto, cioè con uno stipendio ridicolo e in condizione di assoluta precarietà. Mi guadagno da vivere con la mia seconda passione, insegnando musica ai bambini da zero a cinque anni; ho quindi l'onore di lavorare con le persone più oneste e sincere di questo mondo. Non ho precedenti penali.
Non ho mai fatto politica attiva e non mi sarei mai immaginato di farlo fino alle elezioni nazionali del 2008, quando ho visto crollare gli ultimi scheletri dello schieramento politico in cui, più o meno, mi riconoscevo. Avrei preferito continuare ad occuparmi di ricerca e di musica, ma mi sono reso conto della gravità della situazione. Era venuto il momento di smettere di delegare.
E' stato allora che ho conosciuto la lista civica nazionale Per il bene comune, un movimento politico davvero dal basso, in cui ognuno decide di fare un passo indietro rispetto alla propria ideologia per unirsi sotto la bandiera del bene comune: il bene di tutti e il bene di ciascuno. Grazie a Per il bene comune ho capito che i partiti tradizionali sono l'espressione dei grandi gruppi di potere nazionali e internazionali, delle industrie di armi, di farmaci, delle banche, delle multinazionali, gli stessi gruppi che controllano i mass media. Questi partiti non possono nè vogliono fare gli interessi dei cittadini, compresi coloro che li hanno votati. Era necessario un cambiamento a 360 gradi.
Insieme ad altri gruppi e a tanti singoli cittadini abbiamo lavorato per creare un'alternativa vera per le elezioni della nostra regione. Potevamo fare di più, potevamo fare meglio, ma abbiamo fatto tutto quello che ci è concesso nell'attuale sistema di finta democrazia, in cui vince chi ha più soldi e chi occupa già i posti di potere e i mass media. In cui vince l'apparenza e non la sostanza. La Rete dei Cittadini il risultato di questo sforzo di raccogliere tutti i cittadini stanchi di non essere rappresentati dalle istituzioni attorno a un programma aperto alla partecipazione di tutti, con delle regole democratiche e condivise che restituiscano al popolo la sovranità politica ed economica.
Sono convinto che la Rete dei Cittadini sia l'unica alternativa al sistema dei partiti, per una politica che sia davvero al servizio della gente, al servizio del bene comune.
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