| Da un quesito posto alla prefettura di milano:
Affissione manifesti propaganda elettorale nelle vetrine sedi dei comitati elettorali e dei partiti
Quesito della Prefettura:
Continuano a pervenire a quest’Ufficio numerosi quesiti in merito all’affissione dei manifesti di propaganda elettorale nelle vetrine delle sedi dei Comitati Elettorali e dei Partiti.
Ad avviso di quest’Ufficio l’affissione dei manifesti fuori dagli appositi spazi (anche se privati) viola le norme vigenti in materia di assegnazione degli spazi di propaganda elettorale, ed in particolare le indicazioni contenute nella circolare ministeriale n. 1943/V dell’8 aprile 1980, in particolare al paragrafo 6, lettera c).
Tuttavia, stante la particolare natura dei luoghi in argomento, si chiede se l’affissione dei manifesti di propaganda in tali vetrine possa essere lecitamente effettuata in deroga alla citata normativa.
Risposta del Ministero:
In relazione alla nota prot. 431 del 5 maggio 2007, si concorda con l'avviso ivi espresso da codesta Prefettura-UTG in ordine alla problematica di cui all'oggetto, sulla base delle seguenti considerazioni.
Come noto, la legge 4 aprile 1956, n. 212, modificata dalla legge 24 aprile 1975, n. 130, definisce gli ambiti spaziali e temporali nonché modalità e forme di svolgimento della propaganda elettorale di tipo tradizionale in occasione di consultazioni popolari disciplinate dalle leggi della Repubblica.
Da un'analisi delle relative disposizioni emerge in maniera incontrovertibile che non sono riconducibili a forme di pubblicità e sono pertanto consentite, le insegne indicanti le sedi dei partiti (art. 6, primo comma).
Inoltre, in deroga alla forma di pubblicità (mediante affissioni negli appositi spazi messi a disposizione dal Comune) prevista in generale dalla medesima legge, sono altresì consentite, non configurando sostanzialmente forme di pubblicità, le affissioni di giornali quotidiani o periodici nelle bacheche poste il luogo pubblico, regolarmente autorizzate alla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi (art. 1, quarto comma).
L'indicata eccezione vale anche per i giorni dell'elezione in quanto di tali giornali, quotidiani o periodici, è consentita la nuova affissione anche nel giorno precedente e in quelli stabiliti per le elezioni (art. 9, terzo comma).
Non è, per contro, consentito esporre nelle bacheche, ancorché autorizzate, materiale di propaganda, né possono essere autorizzate, per esporre materiale consentito (giornali o periodici), bacheche che siano state autorizzate in data successiva a quella di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi.
Sono ovviamente vietate l'affissione o l'esposizione di stampati, giornali murali od altri, e di manifesti inerenti, direttamente o indirettamente, alla propaganda elettorale in qualsiasi altro luogo pubblico o esposto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, nelle porte, sulle saracinesche, sui chioschi, sui capanni, sulle palizzate, et similia..
Non si rinvengono fattispecie derogatorie ulteriori rispetto a quelle prima evidenziate né è dato desumerle in via di interpretazione analogica trovando tale possibilità un espresso limite nell'art. 14 delle disposizioni sulle leggi in generale.
Quindi se io al balcone del mio comitato elettorale ci metto un enorme striscione che dice: "comitato elettorale" PINO STRANO col simbolone
sono in regola con la legge.
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